Esiste solo uno tipo di essere umano (seppur con diverse culture, tradizioni, folklore, ideali, filosofie, eccetera).
E tutti sono ugualmente a rischio di essere corrotti da forze negative. Senza voler prendere posizioni politiche, ma solo scientifiche, il fatto che si trovino rappresentanti o del Movimento 5 Stelle nello scandalo del nuovo Stadio di Roma, non può certo essere considerato strano. In un paese come l’Italia dove la presenza di organizzazioni criminali è sempre stata molto forte, virtualmente tutti i partiti al potere, centralmente e localmente hanno subito pressioni da parte di corruttori. Tutti i movimenti politici son partiti con l’idea di porre fine al disagio della gente o di una notevole fetta della popolazione. E sul loro treno salgono sempre anche profittatori e psicopatici. Questi ultimi poi, spesso presentano una discreta furbizia, talora cultura, un carattere decisionista, e al contempo una freddezza che li rende apparentemente adatti ai giochi di potere della politica. E non importa che siano o no politici di carriera, politici professionisti. In più, dopo un periodo di qualche anno di profilo basso delle organizzazioni criminali seguìto alla risposta dello Stato agli assassinii di Falcone e Borsellino e di tutti gli altri martiri della mafia dalla fine degli anni 70, sono ora più potenti di prima. E si sono espanse in tutto il paese.
Questo ha creato, nei centri di potere locali e centrali, un pericoloso cambiamento di ambiente (in questo sta l’effetto Lucifero: e il canestro marcio che fa marcire le mele, non più l’arrivo di qualche mela marcia).
É dunque ingenuo pensare che volti nuovi, che non sono professionisti della politica, possano essere immuni alle sirene tentatrici di corruttori che hanno alle spalle un’esperienza pluridecennale nella nefasta arte della corruzione.
Questi giovani o meno giovani si trovano in luoghi dove gestiscono potere decisionale, potere esecutivo. Presto incontreranno un personaggio dell’amministrazione, apparentemente integerrimo e molto informato, che magari si offre di fare da guida e consigliere al nuovo arrivato. Senza essere particolarmente invadente o ficcanaso, anzi, piuttosto prudente.
Chi é appena arrivato, per lo meno agli inizi, sarà ben contento di ricevere aiuto e sostegno, come in tutti i nuovi impieghi dove non si ha esperienza, e dove, come in un’amministrazione pubblica, ad ogni passo si é attaccati, prima dall’opposizione, poi dai giornali locali o nazionali, poi dai partiti alleati, e infine dagli stessi membri del proprio partito.
Di questa debolezza ne approfitta il pacioso consigliere, che in realtà é un consigliori. Al nuovo assessore, membro del consiglio, deputato, senatore, verrà suggerito di usare un certo item per sbloccare questo o quel programma, che la burocrazia e i controlli porterebbero a mantenerlo in stallo per mesi o anni, facendo apparire il nuovo arrivato come incapace di coordinare e sviluppare un progetto, di applicarlo nella pratica, di avere scarse capacità decisionali e di mediazione, dimostrando quindi una bassa “performance”, per usare il termine inglese di moda.
Il nuovo arrivato – posto che sia una persona integerrima, con tanta voglia di fare e di far bene – si dovrà scontrare con tanti problemi che non si immaginava, o non immaginava essere di tal portata. Potrebbe essere che quell’impiegato amministrativo, che sembra volerlo sinceramente aiutare ad aver successo e a migliorare ciò che compete al nuovo eletto nell’ambito della sua comunità, non gli dia sempre il suggerimento giusto, magari mettendolo in collisione con altri, o aizzando altre forze politiche contro di lui, a sua insaputa. Quell’impiegato, segretario, sottosegretario userà il suo potere non stabilito da nessun contratto, e le sue conoscenze della burocrazia, delle regole e di come girarci intorno in modo da instaurare ad insaputa dei nuovi giunti, la regola del “divide et impera”. Arriverà un momento di rottura, di disperazione per il nuovo eletto, che ormai non é neppure più tanto nuovo ormai. Allora gli darà un suggerimento che non riguarda più la burocrazia interna, le regole, la legge. Gli dirà che in passato il suo predecessore si era affidato ad aziende controllate da mafiosi, invece di seguire il suo suggerimento di far uso di aziende pulite per appaltare certi lavori assolutamente necessari e urgenti. Ovviamente sono aziende controllate dai medesimi mafiosi, solo che sono state trasformate in matrioske. L’azienda a appartiene alla holding b che é di proprietà della società c, che é socia di minoranza della finanziaria d e via dicendo. Però l’azienda a ha un amministratore delegato che sembra onestissimo, e in più la sua proposta é la più vantaggiosa. E i lavori – ricordatelo – sono ormai urgenti e necessari. E l’opposizione attacca, l’editorialista sul giornale si chiede se abbiano eletto un incapace. Ci sarà una gara ma nessuno potrà in grado di fare offerte tanto basse presentando garanzie apparentemente inattaccabili. Così l’azienda a, proposta dal neo assessore o consigliere su proposta del nostro amministratore tanto altruista, vincerà l’appalto, e il giovane assessore avrà pensato di aver fatto la cosa giusta.
Ma fretta, urgenza e pressioni così pesanti producono cecità nei confronti di dettagli che altrimenti, forse, nel suo desiderio di far bene, non gli sarebbero sfuggiti. Come il guappo in mezzo al vicolo semibuio ti balza d’innanzi, urlandoti e gesticolando davanti ai tuoi occhi con la mano sinistra così che non sei in grado di osservare che con la destra stra estraendo un coltello dalla tasca, così il nostro burocrate/consigliere dopo aver creato attriti, ostacoli, lungaggini che si sono trasformate in pressioni pesantissime sul nuovo capo, abilmente scaricando la colpa sempre, immancabilmente su altri, ha creato una diversione, la mano che si agita davanti agli occhi.
In questo caso non c’é stato bisogno di bustarelle o di regali, né di minacce dirette o indirette. Questo é un possibile scenario. Ma gli esperti corruttori dell’ “organizzazione” sanno valutare il prezzo, e spesso la facilità con cui si può arrivare a comprare questo o quel neo eletto. Salvo quelli che vengono comprati già come candidati, ovviamente.
Se poi il neo eletto ha una certa esperienza e non é corruttibile con il denaro, allora il nostro consigliere passerà alle maniere spicce. Non direttamente, ma magari facendo lui stesso la parte della vittima. “Caro assessore, siamo nelle mani di gentaglia. Ma sa, dobbiamo pur continuare a portare il pane a casa, per noi e per i nostri cari”. “Che possiamo fare? Non é mica per noi, ma per la famiglia”. Il nostro, sempre incorruttibile, non si farà incantare.
Così gli amici del falso consigliere, incominceranno le indagini sulle abitudini del neodeputato, su quelle della moglie e dei figli, dei fratelli e sorelle. Investigazioni nel presente, ventiquattr’ore su ventiquattro, ma anche nel passato di ciascuno. E qualcosa si trova sempre. Allora incominceranno i ricatti diretti. “Se divulghiamo questo lei è rovinato”. Storia antichissima che si ripete.
Nel caso poi non si riuscisse a trovare niente di utile, allora incominciano le minacce fisiche. Normalmente non al diretto interessato, ma a sua moglie, suo figlio, sua mamma, la sua amante. Incomincia la vita di segreto terrore. Qualcuno magari non si piega nemmeno di fronte a questo, ma la moglie, terrorizzata, minaccia di divorziare e portare via i figli, o gli fa notare che prima che allo stato, al comune, alla regione, il suo dovere é verso di lei e i suoi figli. Magari anche lei ha avuto qualche intimidazione diretta. Magari un po’ ambigua, ma tanto più paurosa in quanto tale.
E tutto questo quando i candidati sono persone onorevoli, oneste e desiderose di rendersi utili e fare la differenza. Non si parla di quelli che si fanno eleggere apposta per farsi corrompere e ingrassare, o quelli che già in partenza sono persone dell’ “organizzazione”.
Nessun ideale, nessun credo religioso é abbastanza forte di fronte a tutto questo. E loro, quelli là, lo sanno, avendolo sperimentato da decenni, da secoli. E quello che i neoeletti si trovano davanti, é un terreno profondamente inflitrato da gente legata all’organizzazione. É fuori dalla realtà sperare che possano rimanere tutti illibati. Per quanto il tam tam dei loro partiti ve lo foglia far credere.