Immaginatevi un uomo che si fosse cimentato, come adolescente, negli studi presso un liceo piuttosto duro, passando poi, come tanti giovani, all’impegno politico.
Amava la terra, nel senso della lavorazione della terra e dei suoi frutti, e all’inizio della sua giovinezza, nonostante gli studi lo portassero a vivere in una grande città europea, immaginò per diversi anni, un futuro come contadino per sé e una sua futura famglia. Amava le piante, ma anche gli animali. Ben presto divenne vegetariano e si assicurò di portare sulla sua tavola, per sé e per la sua famiglia, solo cibo genuino, cibo bio.
Portava tale rispetto per gli animali che ammirava i monaci buddisti che “passando attraverso i boschi, attaccavano ai loro bastoni da cammino campanacci affinché nemmeno il più piccolo animale venisse calpestato dal loro piede”.
Era però di costituzione fragile e la vita del contadino si dimostrò troppo pesante, così continuò a dedicarsi alla politica. Sposò una donna più anziana di lui, un’infermiera che lo “convertì” alla omeopatia e alle cure erboristiche.
Personalmente, fu sempre un ottimo organizzatore, un discreto amministratore e un curioso di storia e di mitologia, materie su cui si fece personalmente un discreta cultura. Politicamente, si trovò abbastanza presto un modello culturale e politico e decise di supportare la causa del suo modello, senza mai provare a creare ombra o ispirare dissenso.
Grazie a queste qualità fu in grado di fare una splendida carriera politica. Era anche un sognatore, di tipo un po’ mistico e riteneva che il suo entourage dovesse avere una forma di fratellanza spirituale che alcuni considerarono quasi una setta, cosa che, paradossalmente, rese il suo ministero estremamente efficiente e produttivo, invece di essere solamente un grigio apparato burocratico.
Nonostante i suoi successi mantenne sempre un personale auto-controllo. Persino troppo, tanto che gli fu sempre imputata una certa freddezza atonale di carattere. Poteva sorridere con la bocca ma raramente con gli occhi.
Durante l’epoca in cui mantenne cariche politiche, fu sempre, nei confronti del popolo che amministrava, più che onesto. Non si appropriò mai di fondi dello stato, e fu sempre il primo a punire severamente chi prendeva bustarelle o si macchiava di appropriazione indebita.
Ebbe una figlia a cui fu molto affezionato. Ogni giorno tornava a casa dal lavoro e si dedicava a lei, alla moglie, e al giardinaggio (l’amore per le piante e i prodotti della terra non lo abbandonò mai)
Non fu mai esteticamente attraente, ma il carisma che emanava dal suo potere sicuramente gli portò in età matura la possibilità di avere molte donne. Tuttavia, essendo molto severo innanzitutto nei suoi confronti, in ottemperanza ai suoi princìpi personali – non ne approfittò mai e risulta che rimase sempre fedele alla moglie.
Come giudichereste una persona con queste caratteristiche?
Molti di voi proveranno ammirazione per la sua rettitudine e per la sua coerenza. Non sarà perfetto, ma ce ne fossero tanti di uomini come lui. Non saremmo finiti dove siamo finiti, fossimo in grado di dare il giusto valore a persone come costui.
Purtroppo la vita e le cose della vita non sono mai semplici come le vorremmo, per quanto ci si sforzi. Per questo il categorizzare mi ha sempre convinto poco, così come ho sempre amato poco l’uso e la sopravvalutazione di mezzi poco scientifici per decidere del carattere di una persona, come il test Myers Briggs e molti altri.
La persona che ho appena descritto é Heinrich Himmler, fondatore del corpo delle SS di Hitler, Reichführer SS, capo della polizia tedesca e del servizio di sicurezza del Reich (SD), ministro dell’interno del Reich. Secondo principale responsabile, dopo Hitler, dell’eliminazione fisica di tutte le opposizioni politiche ad Hitler e al nazionalsocialismo, del progetto di eutanasia degli inferiori e indesiderabili, e dell’olocausto ebraico.
“L’uomo che vuole essere sempre coerente nel suo pensiero e nelle sue decisioni morali, o è una mummia ambulante, o, se non è riuscito a soffocare tutta la sua vitalità, un monomaniaco fanatico”.
(Aldous Huxley)
Guido Valobra De Giovanni